Dieci anni di Lilli. Dieci anni di musica per tramutare il dolore per una perdita lacerante in qualcosa di positivo. Ieri mattina nella sede di Picicca, Michele Funaro ha presentato così il compleanno speciale della Fondazione che porta il nome di sua sorella scomparsa per un male incurabile: «Un traguardo che non credevamo di raggiungere, dieci anni sono tanti, ci speravamo ma oggi siamo felici di essere ancora qui, speriamo di continuare».
Ogni anno, ad agosto, la Fondazione organizza un live d’autore con grandi nomi della musica, i proventi dei concerti vanno ad arricchire i progetti di solidarietà che l’organizzazione promuove dal momento della sua nascita. «Puntiamo a sostenere la ricerca e i ricercatori sponsorizzando borse di studio che permettano alle nostre menti più promettenti di potersi arricchire anche all’estero, con la speranza, però, che ritornino qui».
Ospite di quest’anno, 18 agosto, sarà Dario Brunori con tutta la sua Sas (Simona Marrazzo cori e percussioni; Dario Della Rossa piano e tastiere; Mirko Onofrio sax e fiati e Massimo Palermo batteria).
Scherza il cantante cosentino: «Dopo Capossela e Bersani quest’anno con me c’è stata la calata…», ride e non nasconde la soddisfazione per essere stato compreso nella cerchia degli artisti prestigiosi che hanno fatto la storia di questi dieci anni.
Il suo concerto, sulla scia del successo de Il cammino di Santiago in taxi, come nella tradizione della Fondazione Lilli, sarà nell’anfiteatro dei ruderi di Cirella, ma forse per l’ultimo anno. «Stiamo pensando di convogliare tutte le iniziative nella stagione invernale – spiega Funaro – magari facendo coincidere il momento musicale con il convegno sulla ricerca che organizziamo nel mese di febbraio».
Brunori è anche ambasciatore Unicef per la Calabria «un impegno che abbiamo sposato con entusiasmo insieme alla band perché si può anche fare beneficenza senza retorica. Noi, per esempio, abbiamo messo il marchio Unicef per tutto il tour, come se fosse una sorta di merchandising della Brunori sas». Dopo Gino Paoli, Vecchioni e Pino Daniele tocca, dunque, al calabresissimo Brunori. «È importante che la musica sia anche collegata ai luoghi, perché sappiamo tutti che nella nostra terra esistono delle location meravigliose, allora perché non unire l’arte con queste bellezze?» è l’interrogativo che lancia Gianpaolo Calabrese di Archimedia.
La bellezza, il 18 agosto, sarà assicurata dai suggestivi ruderi di Cirella, sulla buona musica non si discute, ma niente taxi, il cammino verso il palco sarà tutto su due gambe.
Alessia Principe – Il Garantista